Lucia è entusiasta dei libri di Brunella Gasperini. Recentemente si è letta anche "Rosso di sera", che non è neanche facile né leggero ed è un romanzo che ha la mia età. Però preferisce quelli degli ultimi quindici anni di vita della scrittrice, che è morta nel 1979, che sono molto autobiografici. I sentimenti e le sensazioni di quei ragazzi degli anni '70 Lucia li capisce benissimo e li fa suoi, ed anche l'umorismo di alcuni racconti le è molto vicino.
I problemi sono altri. Qualche giorno fa leggendo, mi chiede: "Papà cos'è il giradischi?"
"E' il papà del lettore CD. Aveva una puntina di diamante che si metteva sul disco per farlo suonare"
"E il disco girava?"
"Anche nel lettore CD gira, anche se non lo vedi, ma c'è il Laser, non la puntina"
Penso che dopo il telefono in bachelite col disco compositore, il prossimo oggetto da presentare ai bambini sarà l'Allocchio Bacchini di mia mamma, 1960, in lussuosa valigetta blu mare, con selettore per dischi a 16, 33, 45 e 78 giri.
Ogni tanto, come tutti, scrivo qualche piccolo testo, che magari parla di questioni un po' più importanti di quel che sembra al principio. Qualcuno, mi dicono, apprezza queste piccole cose: recentemente me l'hanno detto Federica (Faith), che ha un bel po' del merito se mi sono deciso a creare il blog, e la mia amica Laura. E dato che le due non si conoscono, comincio a pensare che magari ne valga la pena. Sono cose piccole...e corte, non vi preoccupate. Per le lezioni ci sono posti migliori.
domenica 22 gennaio 2012
venerdì 6 gennaio 2012
Scuola...
Francesco ha avuto un momento così così con la scuola (in realtà con l'asilo).
In quel momento, tutte le cose che valevano poco o che non gli piacevano erano, al maschile "scuolo". Il pantalone era "scuolo", l'astuccio era "scuolo", quindi non valeva la pena di metterli o di usarli, rispettivamente.
Se facevamo finta di non capire, lo ripeteva come una cantilena: "E' scuo-looo!".
Poi, come capita a volte per qualche incontro fortunato, le cose si sono aggiustate, ed ora Francesco va contento a scuola (quasi sempre, diciamo, ed in ogni modo non certo come prima: si sente parte di un sistema, in ogni modo; senso di appartenenza, credo si dica. Prima si sentiva solo).
Se qualcosa non gli piace, non dice più che è "scuolo". Non gli piace e basta.
(Ora mi sta venendo in mente quanto è stato "scuolo" il mio liceo...ma io non c'entro).
In quel momento, tutte le cose che valevano poco o che non gli piacevano erano, al maschile "scuolo". Il pantalone era "scuolo", l'astuccio era "scuolo", quindi non valeva la pena di metterli o di usarli, rispettivamente.
Se facevamo finta di non capire, lo ripeteva come una cantilena: "E' scuo-looo!".
Poi, come capita a volte per qualche incontro fortunato, le cose si sono aggiustate, ed ora Francesco va contento a scuola (quasi sempre, diciamo, ed in ogni modo non certo come prima: si sente parte di un sistema, in ogni modo; senso di appartenenza, credo si dica. Prima si sentiva solo).
Se qualcosa non gli piace, non dice più che è "scuolo". Non gli piace e basta.
(Ora mi sta venendo in mente quanto è stato "scuolo" il mio liceo...ma io non c'entro).
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