venerdì 1 luglio 2011

Il fulmine dell'Agnese

Piove e tuona, il tipico temporale estivo dopo un tenore di umidità vicino al 100%. Non mi piacciono i temporali, in effetti mi fanno paura (anche gli adulti hanno paura...). Quando ero ragazzo, trascorrevo spesso il periodo intorno a Ferragosto da mia nonna sul Lago Maggiore e qualche volta, tipicamente al pomeriggio, veniva giù il finimondo in pochi minuti. Lo vedevamo arrivare dal lago, che si intravedeva dalla finestra del salotto, e chiudevamo tutte le finestre e le persiane, che avevano i fermi a soldatino (soldatini tutti diversi, cosa che mi intrigava parecchio, perché non erano poche, ora che ci penso). Questo durava almeno un dieci minuti (fare il giro della casa per chiudere), poi lasciavamo la luce accesa soltanto nel tinello e ci sedevamo, io e lei, su due poltrone in angoli diversi. Il tinello non aveva finestre, il che voleva dire che ci si sentiva protetti, d'altro canto però non si vedevano i lampi e l'abbattersi del tuono ti sorprendeva. A volte era veramente forte, da sobbalzare, e mia nonna diceva invariabilmente: "E' caduto dall'Agnese", voleva dire il fulmine. Agnese era la vicina, non chiesi mai alla nonna se fosse perché noi il parafulmine non ce l'avevamo (non era proprio una casa nuova, era una parte d'un convento ristrutturata un secolo prima). Meglio non averlo chiesto. E nel tinello mia nonna mi raccontava tante cose antiche e nuove, alcune delle quali ricordo ancora e magari un giorno scriverò.

1 commento:

  1. Anch'io ricordo i temporali terrificanti di quando andavo a trovare mia nonna che abitava vicino al lago... di Garda, però. Non ho mai avuto paura dei temporali. Adesso qui succede spesso, ogni volta che la temperatura di giorno supera i 28 gradi (abbiamo un bel po' di laghi qui intorno) e mi vengono in mente quelle scene d'infanzia. Siccome non sopporto per niente il caldo, mi piace il temporale e il fresco e l'odore di erba bagnata che segue
    Antonia

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